Wabi-Kusa: cosa sono e come si realizzano?
Wabi kusa deriva dal concetto giapponese “Wabisabi” che rappresenta l’accettazione e l’apprezzamento dello stato naturale delle cose, della loro semplicità in cui risiede la vera bellezza. Sono diventati molto popolari grazie a Takashi Amano e alla sua azienda ADA , Aqua Design Amano, che li utilizzò per riempire dei bellissimi acquari piuttosto che posizione ad una ad una ogni piantina. Oggi i Wabi-Kusa sono molto apprezzati e vengono considerati un vero e proprio oggetto di design che abbellisce lo spazio abitativo: lascia che la natura si sviluppi liberamente e produca risultati sorprendenti. Ma cosa sono precisamente e come si realizzano?
Che cosa sono?
Per descriverli in parole semplici i Wabi-kusa sono delle palline di substrato vegetale, generalmente terreno, ricoperte da piantine acquatiche coltivate di solito in un contenitore in vetro. Quasi ogni pianta dell’acquario è adatta per un Wabi-Kusa, a condizione che possa formare sia una forma subacquea (sommersa) sia una forma emersa. Le specie vegetali popolari per un Wabi-Kusa sono principalmente la delle piante a stelo, ma anche quelle adatte copertura del suolo. In questo contesto, i muschi sono considerati “piante utili”.
Come si realizzano
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Fase 1: creare la base con un substrato vegetale
Per prima cosa bisogna scegliere i tipi di substrato che si vogliono utilizzare, ad esempio l’Akadama, in base alle piante che inseriremo. Una volta realizzato questo composto bisognerà formare una vera e propria palla.
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Fase 2: inserire le piante scelte
Successivamente si inseriscono le piantine partendo da quella più alte, quindi a stelo. Si piantumano affondandole fino al centro del Wabikusa con l’uso di una buona pinzetta che permette il rilascio della talea senza “tirarla” indietro. È necessario spruzzare frequentemente acqua nebulizzata sia sul Wabikusa che sulle piante in modo da non farle appassire.
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Fase 3: posizionarlo in un contenitore in vetro
Una volta che il Wabi-kusa viene posizionato nel contenitore di vetro, si aggiungono alcuni centimetri d’acqua, a seconda delle piante e della forma del contenitore che hai scelto.
Come prendersene cura
È importante sapere che le tue piante affronteranno una fase di adattamento per abituarsi all’ambiente e far crescere le radici. Trascorsi 2 giorni da quando hai creato la tua “palla” wabi-kusa, dovrai metterla in un piccolo contenitore con dell’acqua che ne ricopra circa metà.
Questo permetterà alle talee di mantenere un’umidità perfetta e di fornire acqua alle punte e alle foglie. Visto che non hanno ancora sviluppato le radici, è necessario assicurarsi che i loro steli siano sempre bagnati. In questo modo, l’acqua incoraggerà le radici a crescere rendendo le tue talee più forti e consentirà loro di trasformarsi in piante a tutti gli effetti.
Un altro fattore molto importante per far sviluppare le radici è mantenere il tuo wabi-kusa lontano dalla luce diretta; il posto perfetto sarebbe in una zona calda della casa, sotto delle luci artificiali.
Una volta che le tue piante avranno le radici saranno diventate più vivaci e forse saranno anche cresciute delle nuove foglie, il tuo piccolo wabi-kusa sarà più resistente al calore e alla luce solare. Nonostante queste piante si adattino facilmente a qualsiasi ambiente, devi spostarli gradualmente, in modo che possano adattarsi lungo la strada!
Quando le tue piante saranno completamente acclimatate non sarà più necessario che stiano in una pozza d’acqua; perciò mantieni solo la palla umida spruzzandola con acqua una volta al giorno. Assicurati di concimarle spruzzando il fertilizzante solo sulle foglie ed intorno alla base del tuo terrario.