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La Maranta: la pianta della preghiera

Parente prossima della calathea ha tante doti e  un unico piccolo difetto.

DESCRIZIONE GENERALE E PROVENIENZA

Entrambe originarie del sud America, se  la calathea è delicata e un po’ pretenziosa, al contrario la maranta è una pianta facilissima da tenere, ma davvero di grande effetto. Le foglie sono molto scenografiche: di un bel verde acceso, presentano striature rosse  e quando si sente molto a suo agio vi regalerà anche qualche fiorellino, che sono piccoli e raccolti in  spighe. Oltrettutto  la maranta dà grandi soddisfazioni non solo ai pollici neri, ma anche a chi ha pochissima pazienza.  La pianta infatti necessità di rinvasi frequenti (anche una volta l’anno. Perchè ha una crescita molto rapida e tende ad occupare subito tutto lo spazio che il vaso le offre, arrivando ad un’altezza di 50cm.

CURA E COLTIVAZIONE

SUPERPOTERI

Cugina stretta della calathea, la maranta è detta pianta della preghiera proprio perché, come la sua parente stretta, ha l’abitudine di richiudere vicino al fusto le sue foglie durante la notte. Questa peculiarità le permette di mantenere l’umidità di cui necessita durante le ore notturne. In questo modo mantiene alta l’umidità atmosferica in casa e rientra a pieno titolo fra le piante purificatrici d’aria.

LUCE ,TEMPERATURA e PROBLEMI FREQUENTI

Ci sono dei trucchetti facili facili per mantenerla felice e in salute: innanzitutto è una perfetta pianta da interni, infatti non vuole stare alla luce diretta del sole. Anzi per preservare la peculiarità del colore, la pianta andrebbe tenuta in luoghi ombreggiati.

Odia le correnti d ‘aria e in assoluto la cosa che ama di più è l’umidità. A questo proposito basterà armarsi di spruzzino e di quanto in quanto bagnare le foglie (una coccola extra sarebbe raccogliere dell’acqua piovana e lasciare che si intiepidisca un po’). Le piace stare in casa perché comunque non può sopportare le temperature inferiori ai 12 gradi (in presenza di temperature troppo basse le foglie avvizziscono e diventano marroni), ma lontanissimo dalle fonti di calore, tipo il calorifero, che oltretutto inaridisce l’aria. Il caldo e l’aria secca potrebbero causare più di qualche problema a questa pianta: la cocciniglia e l’acaro rosso infatti proliferano bene in queste condizioni climatiche e sono eliminabili solo grazie a prodotti specifici.

POTATURA E RINVASO

 Abbiamo già parlato del rinvaso, che deve avvenire con una certa frequenza e possibilmente in primavera. E’ molto utile aggiungere sul fondo uno strato di argilla espansa, per assicurarsi che tutta questa umidità non causi un ristagno d’acqua vicino alle radici. Per quanto riguarda il terriccio invece la maranta è di poche pretese e andrà benissimo quello universale. La maranta tuttavia non necessità di particolari accorgimenti per quanto riguarda la potatura. Sarà sufficiente togliere le foglie secche o gli steli rovinati.

ANNAFFIATURE

L’annaffiatura deve essere frequente nei periodi più caldi (primavera-estate), ma invece deve essere effettuata con moderazione nel periodo autunno-inverno. Una buona tecnica per mantenere un buon grado di umidità scongiurando qualsiasi problema a livello radicale, potrebbe essere quella di tenere la pianta in un sottovaso pieno di ghiaino inumidito.

Fino a qui abbiamo visto le mille doti che la Maranta mette in bella mostra, ma c’è un piccolo trabocchetto a cui stare attenti: certamente nel linguaggio dei fiori questa pianta porta con se il significato di “bellezza senza pudore” tuttavia,  se il vostro fidanzato ve la porta in regalo una sera a cena, potrebbe aver scoperto un tradimento e avere intenzione di  lasciarvi…. dipende tutto da quanto se ne intende di linguaggio dei fiori(e dalla vostra coscienza).

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