Idroponica: una tecnica di tendenza
L’ idroponica ovvero la coltivazione di piante su un substrato diverso dal terriccio, è una tecnica di tendenza negli ultimi mesi. Consente a chiunque di coltivare qualsiasi piantina con successo! Infatti quasi tutte le piante si prestano ad una coltivazione idroponica; anche se ci teniamo a dirvi che le piante più adatte rimangono quelle le con foglie larghe.
Qui troverete una piccola guida su come approcciarvi per la prima volta ad una coltivazione idroponica.
Qual è il substrato giusto?
Il “terreno” deve essere costituito da un materiale inorganico privo di calcare: i più diffusi sono sabbia, ghiaia, roccia vulcanica di basalto, lana minerale o argilla espansa. Questa tipologia di substrato assorbe l’umidità e la restituisce quando necessario, senza rischi di ristagno e di marciume delle radici. Questo significa anche che le innaffiature delle piante deve essere effettuata in modo meno frequente e regolare di quanto invece è necessario in un normale giardino.

Che tipo di vaso scegliere?
I vasi per l’idroponica devono essere impermeabili all’acqua: vi consigliamo sempre di scegliere materiali naturali, come metallo e ceramica, che quelli in plastica, a meno che non sia riciclata e riciclabile. Se vorrete potrete istallare un indicatore del livello dell’acqua per misurarne la quantità giusta. Per quanto riguarda le piante più piccole, esse necessitano di un ulteriore sistema di vasetti interni, mentre per quelle più grandi potrete farne a meno.
Le piante più popolari per la coltura idroponica
Tra le più popolari per la coltura idroponica ci sono palme, orchidee, felci, viti, rampicanti e cactus. I semi vanno inseriti nel substrato senza coprirli troppo. Devono essere tenuti sempre leggermente umidi, ma mai troppo bagnati. Quando spuntano le prime foglie le piante possono essere trapiantati in un vaso con un substrato più grossolano. Ad esempio con argilla espansa di grana media (da quattro a otto millimetri di diametro).
La cosa più importante da sapere è che le piante di una coltura idroponica devono essere rinvasate regolarmente se sono diventate troppo grandi. Per farlo bisogna rimuovere con attenzione i residui di substrato dalle radici, preparare un substrato nel nuovo vaso, posizionarvi sopra la pianta, coprire delicatamente le radici, agitare leggermente il contenitore in modo che il substrato si diffonda in maniera uniforme e innaffiare.
Una o due volte alla settimana bisognerebbe controllare il livello dell’acqua, ma senza eccedere nell’annaffiatura: anche se l’indicatore dell’acqua ha raggiunto il minimo, conviene aspettare uno o due giorni prima di reintegrare l’acqua.

La concimazione
La concimazione regolare è essenziale per l’idroponica, ma non deve essere effettuata mediante i fertilizzanti convenzionali, bensì con soluzioni nutritive che contengono tutti i nutrienti e i sali in una soluzione acquosa (di solito vendute sotto forma di compresse che si dissolvono nel liquido). I fertilizzanti “a lungo termine” possono essere efficaci per 3-4 mesi.